mercoledì 3 giugno 2015

Recensione "Noi due ai confini del mondo" di Morgan Matson

Buon pomeriggio a tutti belli!

Ecco una nuovissima recensione. Ho finito proprio ora di leggere "Noi due ai confini del mondo" di Morgan Matson.



Trama:

Dopo la morte del padre, Amy si trova costretta a dover lasciare la California per raggiungere la madre, che ha deciso di trasferirsi in Connecticut. Il viaggio dalla west coast alla east coast è molto lungo ma Amy non è sola. Con lei, infatti, c'è Roger, amico d'infanzia, che deve attraversare il paese per passare l'estate con il padre a Philadelphia. Entrambi si trovano a dover affrontare un viaggio in macchina, coast to coast on the road, contando solo l'uno sull'altra... Ma ovviamente non sarà solo amicizia quella che alla fine legherà i due ragazzi.
 
Devo dire che quando ho iniziato a leggerlo mi aspettavo una cosa completamente diversa e non so perché. Nonostante questo, il libro mi è piaciuto molto. Viaggiare è una tra le mie più grandi passioni quindi era inevitabile che questo libro mi piacesse. La storia è molto carina anche se più che amore è, prima di tutto, una storia di amicizia e di fiducia.
Lo stile è molto semplice, divertente e fresco e anche se la parte drammatica c'è, è trattata in maniera non troppo pesante. In questo modo il libro risulta leggero e adatto a tutti.
Le parti che ho preferito sono quelle in cui viene descritto il viaggio vero e proprio, i luoghi che i due ragazzi visitano, cosa mangiano ecc... Molto bella l'idea di mettere all'interno delle pagine un diario con cartine, mappe, foto, appunti, scontrini... Contribuisce a far percepire al lettore, ancora di più, l'aria avventurosa di cui è permeata l'intera storia.
Amy è una protagonista che mi è piaciuta moltissimo, soprattutto perché è la mia copia, siamo identiche (come carattere, non come aspetto fisico), mentre leggevo pensavo "non può essere.. Morgan Matson mi spia per caso??". Per farvi un esempio, la sua playlist è composta quasi interamente da musical... 

La mia playlist è composta quasi interamente da musical; lei ama Elvis, io amo Elvis; lei vorrebbe diventare attrice, io vorrei diventare attrice; lei recita in teatro, io recito in teatro; a lei piace viaggiare, a me piace viaggiare...
Anche Roger è proprio un bel personaggio, soprattutto non è uno di quelli "belli e dannati" oppure "il figo di turno"... È semplicemente un ragazzo normale, con le sue insicurezze e i suoi punti di forza. Un personaggio vero e non stereotipato come quelli che si trovano nella maggior parte dei libri che vengono pubblicati in questo periodo.
La fine me la aspettavo un attimo diversa e più coinvolgente però è accettabile, tutto sommato. Alla fine, a mio parere, il vero scopo del libro è raccontare di questo viaggio in macchina.. È il viaggio il vero protagonista; Amy e Roger (con i loro personali problemi) sono solo una cornice; un mezzo attraverso il quale l'autrice racconta un'avventura.
Secondo me quello che insegna questo libro è che anche grazie ad un viaggio si può crescere e imparare moltissimo!
 
Voto:


*Ginny*

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